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Rockin’ the Place in Belgium!!!

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L’ esperienza in Belgio è stata a dir poco esaltante, un pubblico vastissimo che ha partecipato come se stesse realmente ad un concerto di Bruce Springsteen. Già le transenne sotto al palco e la pedana che arrivava in mezzo alle persone davano di per sè l’ idea di una location estremamente autentica e di alto profilo; poi lo strepitoso pubblico, con tanto di cartelli delle request come li vediamo ai concerti del nostro, ha contribuito a dar vita ad un’ atmosfera incredibile. I presenti hanno cantato dall’inizio alla fine tutte le canzoni, gli incisi di Born In The Usa non li ho praticamente mai cantati in quanto ero sovrastato dal coro delle persone, stessa cosa per I’m On Fire, Because The Night e per i cori di risposta in Spirit In The Night! Devo ammetterlo, nel corso delle 2 ore e 40 minuti di show mi hanno fatto sentire come fossi Bruce Springsteen. Era come un gioco innescatosi secondo questo principio: loro avevano voglia di calarsi nell’atmosfera di un concerto di Bruce e hanno fatto di tutto per far si che lo sembrasse; io a mia volta mi sono calato nel personaggio come mai prima d’ora arrivando perfino a dover raccogliere i foglietti con le richieste dei fans. Ho pescato Downbound Train e Loose Ends, accolte con un tripudio.. poi mi è arrivato di forza un cartoncino con la scritta Meeting across the River ma onestamente nessuno di noi la sapeva. In Belgio abbiamo trovato un’ ospitalità, un calore ed una gentilezza uniche; sinceramente ne sono rimasto piacevolmente stupito. Ringrazio di cuore Emiliano De Angelis con cui ho diviso nuovamente il palco a distanza di qualche anno e che ha interpretato pregevolmente il ruolo di Steve con la solita classe. Spero di tornare presto ad esibirmi in Belgio!

 

Fabio Melis
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Alle due e trenta del mattino eravamo ancora lì sul palco. Entusiasmo alle stelle, birra a fiumi, sudore e tanta, tanta energia. Dietro alle transenne circa 5mila persone decise a non tornare a casa, con tanta voglia, nonostante l’ora, di cantare per la seconda volta The River. Uno, due, tre, quattro bis. Rosalita non basta a placare gli animi dopo Glory Days e Dancing In The Dark. Ci proviamo con Cadillac, ma ci vuole ancora Rockin’ All Over The World. Basterebbe questo per raccontarvi della nostra trasferta a Gistel, Belgio, 11.170 abitanti, nella provincia fiamminga delle Fiandre Occidentali. Arriviamo alle 16.30 dopo il volo da Ciampino e il paese sembra deserto. L’albergo, il palco e la chiesa con le storie di Santa Godelieve, martire a Gistel nel 1070. Tuto è pulito, tutto è ordinatissimo. Un quadro tutto sommato poco Rock per scaldare i motori e lasciar presagire una nottata tanto calda. Tutti sono gentili e ospitali, pronti ad esaudire le nostre richieste. Erik, che organizza e che è venuto a prenderci a Bruxelles è una guida sicura. Ma l’atmosfera rarefatta non è certo quella tipica dei festival musicali. Il riposo, la cena e il cambio di abiti. Poi finalmente arriva la musica. Ma non siamo noi a suonare. Saltiamo il checksound, tocca a chi ci precede provare il palco ed iniziare l’esibizione. Sono i Rockin’ Fingers da Lecce, Tribute dei Dire Straits a salire per primi le scalette. Grandi ragazzi, ottimo sound, melodie che scaldano il cuore. Ma noi restiamo senza suonare una nota fino alle 23 circa. Tutto davvero molto inusuale. Siamo nel tunnel che porta al palco, scalpitanti. Arriva l’ora di salire… finalmente. Fin dove arriva la gente, ci chiediamo, l’orizzonte si perde ai nostri occhi. Due colpi per uno dei check tra i più veloci della nostra vita e si comincia. Ma qualche cosa non va. Troppe ore d’attesa, troppo tempo senza fare una nota, senza sentire l’adrenalina salire lungo la schiena. Il volume è altissimo. Il meccanismo sembra incepparsi. Al quarto pezzo ci guardiamo negli occhi atterriti. Ci vediamo spenti, delusi. E’ lì che il miracolo del Boss ci fa trovare di nuovo la forza. Come ai concerti del nostro arriva una richiesta dal pubblico scritta su di un cartello. E’ Downbound Train. Non è in scaletta, ma come per il Boss per noi non è un problema. Ci guardiamo, ci capiamo e poi si parte, Sol m, Si b e Fa. E’ la fine dell’incubo. Si apre una nuova avventura. Ognuno di noi sembra ritrovarsi e tutto sembra cominciare solo in quel momento. L’entusiasmo per The River tocca le stelle e poi arriva un’altra richiesta. Questa volta è Loose Ends. Premiamo il pedale dell’acceleratore e la macchina, perfetta e oliata, è oramai lanciata al massimo della velocità. Spirit in The Night a “Cannone”. The Wrestler e poi Promised Land, Paradise By The C e Born To Run ci portano in vetta…… oramai non si scende più. American Land è un tripudio, con il nostro Boss, Fabio Melis, che incita il pubblico belga a saltare e ballare. Nessuno ha più voglia di risparmiarsi, Band e pubblico si fanno un corpo unico. Noi e loro sul palco, tra la gente, fino dove è possibile spingersi per una sola nota in più… fino al mattino. 2 ore e 40 minuti di rock puro. Quando, all’inizio dell’avventura, la pressione del decollo si è posata sulle nostre spalle non avrei potuto immaginare un epilogo migliore.  Grazie a te, Gistel…e chi lo sa che non ci si riveda presto!

Andrea Nebbiai
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request

01. Tenth Avenue Freeze-Out
02. Night
03. Badlands
04. She's The One
05. Downbound Train (by Request)
06. The River
07. I'm On Fire
08. Thunder Road
09. Born In The U.S.A.
10. Atlantic City
11. Prove It All Night
12. Loose-Ends (by Request)
13. Because The Night
14. Spirit In The Night
15. The Wrestler
16. Promised Land
17. Paradise By The "C"
18. Born To Run
19. American Land
20. Cadillac Ranch
21. Glory Days
22. Dancing In The Dark
23. The River (Reprise by Request)
24. Twist & Shout
25. Rosalita
26. Rockin' All Over The World

...Caricamento delle foto in corso, attendere...

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The Band Members:
 Fabio Melis
Fabio Brencio
Gianfranco Cordella
Damiano Minucci
Alessandra Di Paola
Fabrizio Frattali
Lorenzo Perracino
Valentino Perracino

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